martedì 28 febbraio 2017

“QUANDO LA GELOSIA DISTRUGGE L’ AMORE”   di Angela Quattromani

Chiaro è il cielo e silenziosa è la notte.
Solo la Tortorella canta il suo inno alla vita.
Ignaro del male prodotto nell’ anima della tua donna,
dormi tranquillo e sogni un futuro migliore.

Ma lei no, lei non dorme!
Il tuo cinico giudizio,
frutto della gelosia ossessiva,
l’ ha stravolta.

Soffocando i singhiozzi  a mezza gola,
la misera bagna di lacrime il cuscino.

S’ illude di un tuo cambiamento,
ma, in fondo, ha già capito
che la gelosia è una malattia
dalla quale difficilmente si guarisce.

I singhiozzi si ribellano
e si trasformano in un pianto dirotto:
non c’ è altra soluzione che lasciarsi.



domenica 26 febbraio 2017

“CON IL CORAGGIO DI UN LEONE”   di Angela Quattromani

Acqua di fonte zampillante
era l’ anima tua.

Fiore incespicato tra le rocce
la tua vita.

Nulla temevi,
neanche gli ostacoli più grossi.

Con il coraggio di un leone,
avanzavi tra la selva intrigata.

Le tue lotte non avevano confini,
la giustizia era il tuo vessillo.

Lui t’ incontrò, ti amò, poi….?

“PRIVATE DELLA DIGNITA’ E UCCISE”  DI Angela Quattromani.

Il fiore appena sbocciato,
donava al mondo tutta la sua bellezza.

Era così bello, che perfino il vento se ne innamorò
ed ogni giorno soffiava pettoruto
per rubargli il profumo.

Gli uccelli facevano a gara
per posarsi sui rami
più vicini a lui.

Sol la cattiveria umana distrugge la vita:
un giovane viziato passò,
senza ritegno, allungò la mano
e lo strappò, lo annusò,
lo macerò nel suo pugno infame.
Infine, lo buttò.

Così succede per tante giovani donne,
spezzate, private della dignità, uccise.

Mentre i cavalieri son rimasti senza cavallo,
chi dovrebbe legiferare si comporta da struzzo
e le giovani donne pensano ad imbellettarsi
per i loro carnefici, più che a lottare 
per riprendersi la propria vita tra le mani.




sabato 25 febbraio 2017

“LA LANCIA CRUDELE SQUARCIÒ IL PETTO”   di Angela Quattromani

La corolla di un fiore si aprì
e il nettare si donò all’ ape.

La nuvola grigia s’ infreddolì
e regalò la pioggia alla terra arida.

La lancia crudele
squarciò il petto del Figlio dell’ Uomo
e le Grazie e la Salvezza

si riversarono sull’ uomo.

venerdì 24 febbraio 2017

“LA MENTE RINUNCIA ALLE SUE RAZIONALI TIRITERE”   di Angela Quattromani

Scalza, sono entrata nella tua Terra Santa:
il Giardino dell’ Amore.
Lieve il piede si posa,
in rispetto della santità del luogo.

Il cancello era aperto: invito ad entrare
oppure dimenticanza?
Certamente un invito!
Presso di te, nulla avviene a caso.

Tu sei certezza, determinazione, mente chiara.
Avanzo tra musiche mai udite,
strumenti nuovi che rapiscono l’ anima.
L’ incenso della Maestà invade il cuore
e gli occhi si ricolman di meraviglie.

Tutto è serenità
e l’ Isola amena del Volere Eterno
mostra la sua bandiera
sul colle del Giudizio dato.

L’ incontro con le persone amate 
è più dolce del miele.
Non c’ è possessore né posseduto.
Spettacolo infinito son le Arcane schiere
che profumano di accoglienza piena.

E, nell’ andare, la mente rinuncia
alle sue razionali tiritere.
Ciò che soddisfa è nell’ aria,
prezioso più del respiro.

Tra canti di gioia, mi ritrovo
presso il Trono dei Troni:
non oro né tappeti
ma l’ Essenza dell’ Essere.

Le ginocchia mi si piegano.
Consapevole delle mie miserie,
la fronte tocca la Madre Terra.

E’ solo un attimo: il passato,
l’ intera vita trascorsa,
scivola davanti ai miei occhi.

Poi, l’ Eternità la ingloba,
un vortice mi avvolge, mi risucchia.
ed io mi ritrovo tra le tue braccia

e poi… e poi…

mercoledì 22 febbraio 2017

“QUELLA FETTA DI VITA CHE HAI TRASCURATO” di Angela Quattromani

Corri, il fiatone ti prende.
Non ti fermi. La voglia di arrivare in alto ti trascina.

Il tuo correre è un treno ad alta velocità,

che non ti permette di apprezzare 
le bellezze del paesaggio fuori dal finestrino.

E continui ad andare, affannandoti senza sosta
e non t’ accorgi di quello che perdi


lungo la via.
Il tempo passa e alla fine ti ritrovi
nella tua villa sontuosa: 
guardi l’ acqua cheta della piscina

e rimpiangi le nuotate, 
nelle acque "frizzantine" della vita
che hai tralasciato.
La tristezza ti prende, ti soffoca, ma non è mai troppo tardi:
Prendi le chiavi della moto, un costume d' altri tempi 
e ti avvii a quel mare dove intendi riprenderti 
quella fetta di vita che hai trascurato.

martedì 21 febbraio 2017

“LE SPERANZE MAL RIPOSTE”   di Angela Quattromani

Come fiocchi di neve al sole,
si sciolgono le speranze mal risposte.

Corre al galoppo
il cavallo delle scelte sbagliate
e segna con le sue orme
il sentiero della vita.

Cosa resta alla fine?
Delusione, amarezza, sconforto!

E la Speranza che ruolo ha?
"Umore vitale"
che permette alla vita

di continuare.

domenica 19 febbraio 2017

“PERCHE’ MI TORMENTI E NON MI LASCI IN PACE?  di Angela Quattromani

Chi sei? cosa vuoi?
Perché mi tormenti e non mi lasci in pace?
“Si comme o’ scizzeche” che, goccia doppo a goccia”
corrode la roccia e la buca nel profondo.

Pecchè mme scave ll’ anema? Che t’ aggiu fatto?
Me pare o’ pappece, ca, lentamente, se mangia ‘a noce.

Non rispondi, eh! Ti si acquattato comme o’ gatto
pronto a mme graffià, appena puoi.

“Io sono la tua Coscienza”, mi rispondi.
So’ comme ll’ ombra e nun te lascio maje.
Resto abbracciata a te, fino a che muore.






“DANZANO I PENSIERI NELLA MENTE”  di Angela Quattromani

Danzano i pensieri nella mente.
S’ intrecciano, si aggrovigliano,
si abbracciano, si respingono.

Sollevano un gran frastuono, i pensieri.
Poi, si placano e si assopiscono.

Intanto, la mente mira gli obiettivi lontani
e snocciola i grani delle sue attese,
mentre lo scorrer del tempo
avanza e, senza sosta, fagocita
ogni perplessità o inutile affanno.






sabato 18 febbraio 2017

“ISCHIA: A SORGETO CU'  E ZUOCCOLE MMANO”  DI Angela Quattromani

Chianu chianu, che zuoccole mmano,
scennevemo  pa’ scalinata
ca purtavo a’ spiaggia ‘e Sorgeto.

Duecentocinquanta scalini,
e l’ urdeme tratto: nu sentiero ripido e scosceso
ca pochi putevano fa.

A scennere era fattibile, ma a saglì,
Mamma do’ Carmene, c’ affanno!

Tanta fatica certo era ricompensata


dall’ arrivo a chella spiaggiulella,
addò fumarole naturale
 facevano l’ acqua accogliente e calda.

Che resate e c’ allegria: beata gioventù,
peffino incinta e cinche mise,
scennevo a chella spiuaggia, ma, pa’ verità,
quanno saglievo, ogni tanto
mme fermavo, mme giravo a guardà ‘o mare
e dicevo: Marò, comme so’ furtunata!



“L’ AMORE CANTA LA SUA ETERNA CANZONE INFUOCATA”   di Angela Quattromani

Che incanto stanotte! La luna invita a sognare.
Le note di un flauto mi circondano, mi avvolgono, mi coccolano
e la tensione cade, la mente dipana il groviglio dei pensieri
e fa suo il rumore bianco dell’ acqua che zampilla nell’ antica fontana.

Il cielo stellato ricopre i miei sogni
e il profumo intenso dei fiori di arancio inebriano il mio fantasticare.
Il vento leggero, rispettoso dei desideri, mi prende per mano
e mi guida tranquillo tra le viuzze strette dell’ antico borgo montano.

Il tempo si eclissa e mi ritrovo tra le tue braccia,
mentre il flauto tace e l’ amore canta
la sua eterna canzone infuocata.



giovedì 16 febbraio 2017

“TI CERCO ANCORA”  di Angela Quattromani
Ti cerco ancora, guardo in mezzo ai cespugli,
tra i rovi spinosi, oltre le nubi, al di là dell’ orizzonte.

Mi sfuggi, ti nascondi, ma io non mi dò per vinta
e ti raggiungo.

Tu scappi, ti allontani. Io mi fermo per un attimo.
Riprendo fiato e ti raggiungo di nuovo.
Ti afferro per il ciuffo: ti dimeni vezzoso.

Io non mollo. Tu cedi. Ti lasci andare
e mi guardi più innamorato che mai.
E’ il gioco dei ruoli. Poi si cambia.

Io scappo, tu mi rincorri. Poi mi fermo,
 ma, quando stai per raggiungermi,


io mi nascondo.

Infine, vinta dalle tue promesse, 
mi lascio andare e mi abbandono a te,
“Attimo presente”, ed è la vita:

vita vera, dolce, succosa, piena.

“MI TUFFAVO TRA LE TUE BRACCIA”  di Angela Quattromani

C’ incontravamo ogni giorno, allo spuntar dell’alba.
Mi guardai sorridendo, allargavi le braccia
e mi correvi incontro.

Io prendevo la rincorsa e mi tuffavo tra le tue braccia.
Erano brividi di gioia, sensazioni sempre nuove.

Mi stringevi forte, mi promettevi sorprese strabilianti.
Io ci credevo e, mano nella mano, ti seguivo con il cuore
colmo di speranza.

Ci fermavamo curiosi a scoprire le meraviglie nascoste
che la natura offre a chi le sa cercare.

Felicità totale, goduria senza fine: il volo degli uccelli,
l’ azzurro del mare, lo sbocciare di un fiore
il profumo degli agrumi.

Il tempo ha reso bianchi i tuoi capelli , Amore mio,
ma tu sei sempre là ad aspettarmi, ogni mattina,


ed io continuo ancora a correrti incontro
ed a tuffarmi tra le tue braccia,
meraviglioso “Gusto della vita”
splendido “Amore mio!”






lunedì 6 febbraio 2017

“HO SETE DI GIUSTIZIA”  di Angela Quattromani

Grande è la sete di giustizia dell’ anima mia.
Immenso è  il disprezzo che sento pulsare
per coloro che approfittano degli innocenti.

Si ribellano i miei pensieri alla fonte del perdono.
Scalcitano come cavalli dalle narici fumanti.
Si rifiutano di abbeverarsi  all’ acqua che tutto lava.

Vorrebbero gridare vendetta
e rendere  pan per focaccia.

Poi, si placano, e si lasciano irrorare
dall’ acqua che toglie ogni macchia,
ma il senso della giustizia resta
e continua a suonare le sue dolenti note.

Intanto, il vento asciuga le mie lacrime,

mentre il cuore continua a sanguinare.


sabato 4 febbraio 2017

“CREDERE NELL’ AMORE NONOSTANTE LE SUE SPINE”    di Angela Quattromani

Cosa cerchi nel bosco della vita,
anima mia?
Forse il profumo della resina dei pini
che appiccicosa ti assale e ti soddisfa?

Cerchi forse i sogni perduti,
lungo i sentieri oscuri
del sottobosco intricato?

O cerchi semplicemente
le violette nascoste
e le gustose fragole aromatiche?

Certamente, cerchi le storie antiche
che lasciano i loro semi
nel cuore di chi crede nell’ Amore,
nonostante le sue spine.








venerdì 3 febbraio 2017

“LUCE, SAGGEZZA E GIUSTIZIA”  di Angela Quattromani

Ispirami, Dea della Luce,
donami saggezza e forza
onde versar le forze
lì dove il bisogno chiede.

Donami, Principe della Sapienza,
l’ arma della riflessione
con sì alto ingegno,
per edificar giustizia.

Polarizza su di me, Alba,
il chiaror del fare,
onde eriger le giuste pareti,
che fortificano l’ Alma mia.